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Attualità
Attualità, 22/2023, 15/12/2023, pag. 729

Globalizzazione e crisi della democrazia: i beni irrinunciabili

Giovanni Bazoli

Gli equilibri tra i fatti dell’economia e lo stato di salute della democrazia sono perennemente in gioco.
È il postulato a partire dal quale questo saggio abbraccia in uno sguardo d’insieme gli eventi maggiori che hanno caratterizzato la scena mondiale a partire dall’«occasione perduta» del 1989, quella di consacrare a livello planetario il modello politico ed economico della democrazia e del mercato. Si analizzano le dinamiche della «globalizzazione non governata» (le cui conseguenze negative hanno colpito in modo particolare i paesi dell’Occidente); il fenomeno dell’accentuazione delle disuguaglianze e dell’«insicurezza alla porta di casa» percepita in quegli stessi paesi, con la conseguente «domanda di populismo» condivisa anche da parte del ceto medio; e ancora il ritorno delle barriere commerciali fino allo sfociare della rivalità tra Cina e Stati Uniti in una «seconda guerra fredda», in cui l’«eterogeneo blocco contrapposto a quello delle democrazie occidentali» è guidato appunto dal gigante asiatico. Il nodo cruciale da sciogliere, al fine di preservare quei «valori che, creati dalla civiltà occidentale, rappresentano una conquista irrinunciabile per il mondo intero», appare quello delle istituzioni internazionali, non tanto nella prospettiva di «accordi planetari», oggi non più pensabili, sullo sviluppo del mondo, quanto mirando al governo di «alcuni specifici
e fondamentali processi: quelli da cui dipende la sopravvivenza degli esseri umani sulla terra».

 

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