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Documenti, 3/2019, 01/02/2019, pag. 114

Ritorno dall’esilio

Visita del segretario di stato vaticano in Iraq per le celebrazioni natalizie

Card. Pietro Parolin

«Voi siete esperti di perdono. È commovente sapere che molti hanno perdonato quelli che hanno fatto loro del male… Anche per voi inizia il ritorno dall’esilio… Tuttavia, l’impresa più ardua non è la riedificazione materiale, bensì la ricostruzione della fiducia, la ricomposizione del tessuto sociale lacerato dai tradimenti, dal rancore, dall’odio. Qui sta la vostra vocazione e la vostra missione: è in gioco la fedeltà alle vostre radici e la costruzione di un futuro migliore per i vostri figli». Dal 24 al 28 dicembre il segretario di stato della Santa Sede, il card. Pietro Parolin, ha visitato l’Iraq, appena uscito da tre anni di guerra (2014-2017) e di invasione del sedicente Stato islamico (ISIS).

In un contesto segnato per i cristiani dalla gioia del ritorno e dalla speranza di un nuovo inizio, ma anche dall’insicurezza e dalla crisi economica, davanti a comunità cristiane estenuate dall’emigrazione, il card. Parolin ha portato la benedizione del papa e ha parlato di pace e riconciliazione a cristiani e musulmani ancora alle prese con un equilibrio politico e religioso instabile per le profonde divisioni tra sciiti e sunniti. Il giorno precedente al suo arrivo, il Consiglio dei ministri del Governo iracheno aveva votato un emendamento alla legge sui giorni festivi nazionali per rendere festivo nel paese il 25 dicembre, giorno di Natale.

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Documenti, 2024-5

La Santa Sede: stop alla Commissione sinodale

Card. Pietro Parolin; card. Víctor M. Fernández; card. Robert F. Prevost

Con una lettera del 16 gennaio la Santa Sede ha temporaneamente sospeso la prevista istituzione di una commissione, formata da vescovi e laici, che secondo quanto deciso dal Cammino sinodale tedesco avrebbe dovuto portare alla formazione di un Consiglio sinodale permanente. Pubblichiamo la lettera (www.katolisch.de, nostra traduzione dal tedesco).

 

Documenti, 2023-3

Ritrovare lo spirito di Helsinki

Card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano

Il 13 dicembre 2022 l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la rivista di geopolitica Limes e i media vaticani, ha organizzato una conferenza su «L’Europa e la guerra. Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». All’incontro ha partecipato il segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin, con un intervento intitolato «Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». Atto finale della Conferenza di Helsinki (o Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa), gli Accordi di Helsinki furono firmati il 1° agosto 1975 da 33 paesi europei dell’Est e dell’Ovest e da Stati Uniti e Canada, e stabilirono dieci principi che contribuirono alla distensione in Europa.

Secondo il segretario di stato vaticano, oggi «non ci sono le condizioni perché si ripeta quanto accaduto a Helsinki». Tuttavia «non possiamo leggere il presente e immaginare il futuro soltanto sulla base dei vecchi schemi, delle vecchie alleanze militari o delle colonizzazioni ideologiche ed economiche». È necessario «un maggiore coinvolgimento… della società civile europea, dei movimenti per la pace» per «rinfrescare e ringiovanire quei concetti di pace e solidarietà che vengono richiamati, a volte “a gettone” e secondo le convenienze, ma dei quali oggi pochi sembrano prendersi effettivamente cura». In questo processo l’Europa deve tornare a essere «faro di una civiltà fondata sulla pace, sul diritto e sulla giustizia internazionale».

 

Documenti, 2021-17

Francesco: ritornare a messa

Card. Pietro Parolin

In occasione della 71ª Settimana liturgica nazionale (Cremona, 23-26.8.2021), il 23 agosto papa Francesco ha inviato per il tramite del cardinale segretario di stato Pietro Parolin un Messaggio al presidente del Centro di azione liturgica, il vescovo di Castellaneta mons. Claudio Maniago. Nel testo il papa auspica un’azione mirata alla necessità di riportare la messa al centro della fede e della spiritualità, dopo il «digiuno» liturgico causato dalle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19 (www.vatican.va).